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giovedì 14 marzo 2024

“...e se fosse amore?” Giovedì i giovani di Acireale lo scopriranno

 Il Servizio per la Pastorale giovanile della diocesi di Acireale organizza la festa del perdono, liturgia penitenziale per giovani ed adolescenti in programma giovedì 14 marzo alle ore 20,30 nella Chiesa di Sant’Antonio Abate in Aci Sant’Antonio. Tema di quest’anno è “...e se fosse amore?”. Il direttore responsabile dell’ufficio di pastorale giovanile, don Orazio Sciacca, spiega: «La festa del perdono ha al centro il sacramento della confessione a cui i ragazzi si accosteranno. La tematica è “…e se fosse amore?” ma i ragazzi durante la serata scopriranno che “è amore”!

Si inserisce in un cammino della pastorale che quest’anno sta puntando molto sulla formazione dei responsabili dei gruppi».

Maria Gabriella Leonardi

© RIPRODUZIONE RISERVATA

mercoledì 31 gennaio 2024

ACIREALE La Veglia dei giovani con il vescovo Raspanti: dagli oratori onesti cittadini e buoni cristiani


 In occasione del bicentenario del sogno dei nove anni di Don Giovanni Bosco, il Coordinamento oratori della diocesi di Acireale (Coorda) ha organizzato ieri una veglia dedicata al santo intitolata “Sognatori sulle orme di un sogno” a cui sono stati invitati a partecipare gli oltre 150 “animaeducatori” diocesani, veglia che si è tenuta nella chiesa Santi Apostoli del Comune di Riposto, retta dai padri canossiani. A presiederla è stato il vescovo di Acireale, Antonino Raspanti. Presente anche fratel Alessandro Carmelo La Rosa, neo professo nell’Ordine dei ministri degli infermi (Camilliani). « L’oratorio – ha detto Raspanti – ha due cammini che si intrecciano, civile ed ecclesiale, per fare dei ragazzi “onesti cittadini e buoni cristiani”. Incarniamo così la Chiesa che esce. Camminiamo sulle orme del patriarca Abramo, accompagnati dai sogni profetici di Don Bosco. Ai nostri giovani, aperti al mondo, consegniamo il presente affinché possano aprirsi al futuro». A guidare il cammino degli oratori acesi in questo momento è il sussidio invernale dedicato al patriarca Abramo, autoprodotto dal Coorda.

(M.G.Leo.)

domenica 21 gennaio 2024

La storia. I cattolici cinesi salvano la casa di padre Allegra (e il Papa li aiuta)

 


Anche papa Francesco sostiene la ristrutturazione della casa natale del beato Gabriele Allegra, a San Giovanni La Punta, provincia di Catania e diocesi di Acireale, e ha aderito all’iniziativa “Una mattonella per il beato”Il francescano siciliano è noto per avere tradotto in cinese la Bibbia, pubblicata a Hong Kong nel 1968 e ancora oggi largamente usata. Un testimone da riscoprire oggi, Domenica della Parola di Dio.

Nato nel 1907, Giovanni Stefano Allegra, il suo nome al secolo, primogenito di otto figli, fin dalla più tenera età mostrò un’intelligenza e una memoria non comuni. A 11 anni entrò a far parte dell’Ordine dei frati minori nel convento di San Biagio ad Acireale. Completò i suoi studi a Roma e venne ordinato sacerdote il 20 luglio 1930. Nella Città eterna i colloqui con fra Cipriano Silvestri, ex missionario in Cina e direttore della rivista “Le Missioni Francescane”, insieme alla lettera di Pio XI in occasione del sesto centenario della morte del beato Giovanni da Montecorvino, lo confermano nel suo desiderio di recarsi in Cina come missionario. E gli ispirarono l’idea di tradurre la Bibbia in cinese, avendo saputo che ancora non esisteva una traduzione cattolica integrale di Antico e Nuovo Testamento.

Fra Gabriele partì nel 1931, a 24 anni. Nel Paese di mezzo si dedicò allo studio dell’idioma che apprese con sorprendente velocità il che gli permise di poter iniziare presto il suo apostolato fra la gente. Alla fine del 1932 divenne rettore del Seminario minore di Heng Yang. Nel 1935 iniziò quindi la traduzione della Bibbia, che completò, nella prima stesura, in poco meno di dieci anni. Lavorava nelle ore notturne e nei ritagli di tempo. Lavorò anche sotto i bombardamenti giapponesi nel corso della guerra scoppiata nel luglio del ’37. Nel 1945 fondò a Pechino uno Studio Biblico, con la partecipazione di sacerdoti cinesi chiamati ad aiutarlo a rivedere la traduzione. Nel 1963 creò a Singapore anche uno Studio sociologico. Si consumò nello studio e nell’apostolato. All’estero si diffuse la sua fama di studioso, in Cina la sua fama di santità, manifestata anche nel suo amore per i lebbrosi. Morì a Hong Kong il 26 gennaio 1976. Ed è stato beatificato nel 2012.

Nel 2017 una suora cinese, giunta con altri connazionali cattolici a San Giovanni La Punta, trovò la casa dove il beato Allegra era nato diroccata, con vicine alcune costruzioni abusive. Da tempo, infatti, l’edificio non apparteneva più alla famiglia del francescano. I pellegrini decisero di salvare la casa e organizzarono in Cina una raccolta fondi. La casa fu così acquistata e poi donata ai frati minori di Sicilia.

Il nipote di padre Allegra, Rosario, ha seguito da vicino i lavori di ristrutturazione. Come racconta la nipote di padre Allegra, Chiara, si è pensato in seguito di continuare a raccogliere offerte per la manutenzione dell’abitazione, prendendo a modello la “strada mattonata” da Assisi a Santa Maria degli Angeli. È partita così l’iniziativa di “una mattonella per la casa del beato”, dove chiunque può acquistarne una, su cui viene inciso il suo nome, con un’offerta minima di 50 euro. Finora sono stati così lastricati il vialetto e il cortile e l’intenzione dei promotori dell’iniziativa è di rendere la casa un centro di accoglienza e di spiritualità.

In occasione di un convegno organizzato da una comunità parrocchiale di Roma, è venuto a conoscenza del progetto il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, che ne ha parlato con il Papa. Francesco ha voluto contribuire con un’offerta per una mattonella e lo stesso ha fatto Parolin. Lo scorso 22 ottobre, Giornata missionaria mondiale, la mattonella con il nome del Pontefice è stata benedetta dal vescovo ausiliare di Hong Kong, Joseph Ha Chi-Shing.

Sono numerosi i pellegrini cinesi che giungono a San Giovanni La Punta. I parenti di padre Allegra si sono recati in passato in Cina, ricevendo un’accoglienza calorosa e sperimentando direttamente come sia vivo il ricordo e la devozione nei confronti del francescano.

La sua casa si trova per la precisione in via soldato Salvatore Torrisi 16 a San Giovanni la Punta. Per visitarla ci si può rivolgere all’associazione “Gabriele fra le genti onlus”.

MGL

mercoledì 17 gennaio 2024

Enna, il progetto della Fondazione Di Vincenzo nel fondo rurale storico degli Sturzo

 

Un Parco Mediterraneo dell’innovazione tecnologica e dell’ecologia integrale nel fondo rurale storico della famiglia Sturzo per unire diverse culture, tradizioni, religioni in una visione unitaria del futuro. È l’iniziativa profetica presentata a Enna, in occasione del convegno nazionale dal titolo “Memoria grata. Profezia di bene comune. Attualità di un nuovo impegno”, organizzato nel 40° della dipartita di monsignor Francesco Di Vincenzo, tra gli iniziatori del movimento del Rinnovamento nello Spirito in Italia. Per sua volontà testamentaria, la comunità del Rinnovamento nello Spirito “Ancilla Dei” di Enna ha dato vita alla Fondazione “Istituto di promozione umana Monsignor Francesco Di Vincenzo Ente del terzo settore (Ets)”, primo ente ecclesiastico di diritto diocesano del Rinnovamento nello Spirito ed ente morale dello Stato. 

Il convegno è stato un ponte tra le iniziative realizzate nel passato dalla Fondazione a favore di persone svantaggiate, in testa detenuti, ex detenuti e immigrati, e i progetti futuri che vedono tra gli attori in campo le Diocesi di Piazza Armerina e Caltagirone, importanti gruppi imprenditoriali internazionali nel campo delle energie rinnovabili e della tecnologia applicata alla salvaguardia del patrimonio ambientale, istituzioni nazionali e regionali e associazioni di volontariato. I rappresentanti di ciascuna di queste istanze hanno preso la parola al convegno: quasi un miracolo vedere esponenti di realtà tra loro in competizione manifestare, invece, comunione ideale e condivisione fattuale, con contributi concreti e sinergici, finalizzati alla realizzazione del Parco del Mediterraneo. Nel concerto, una parte del Fondo Sturzo, già da tempo rifunzionalizzato per fini agricoli, con un prezioso casale che ospitava la famiglia Sturzo nel periodo estivo, nella misura di 20 ettari, sarà dedicata alle installazioni tecnologiche sperimentali e all’impianto di essenze provenienti da tutto il Mediterraneo, per portare avanti un parallelo progetto di integrazione tra popoli e culture. L’ulivo, simbolo della pace, pianta diffusa tra i Paesi del Mediterraneo, sarà protagonista con le sue 700/800 varietà, che saranno tutte raccolte per costituire una grande banca del germoplasma vivente, una sorta di “genoma ulivicolo” a salvaguardia di un bene unico nella storia, per i suoi fini cultuali e culturali, da cui far discendere sviluppo energetico ed economico di territori altamente depressi. Il progetto di Parco Mediterraneo, al fine di facilitare l’integrazione e favorire gli scambi culturali, potrebbe prevedere la realizzazione di piccole strutture ricettive all’interno del Fondo per favorire la residenzialità per brevi periodi di soggetti provenienti dai diversi Paesi mediterranei interessati ad osservare la biodiversità ed avviare utili e necessari processi di integrazione. L’ambiente unico che si verrà a realizzare, da un lato, e la presenza di piccole strutture ricettive, dall’altro, potranno consentire la promozione del Dialogo religioso e culturale promuovendo la comprensione e l’integrazione tra Paesi ancora distanti ma inevitabilmente legati tra loro e reciprocamente condizionati.


Gli ulteriori 20 ettari del fondo Sturzo faranno parte di un più ampio campo agrivoltaico, realizzato insieme ai fondi viciniori, per produrre cereali e leguminose da granella e, in minor parte, piante officinali, con metodi di coltivazione a basso impatto ambientale. In totale, su aree assai estese, per un totale di 2.500 ettari, saranno ben sei i campi agrifotovoltaici che la Fondazione, mediante convenzione, avrà modo di coordinare, con gli standard propri dell’agricoltura sociale, facendo sì che siano coinvolti soggetti svantaggiati in regime di rete d’impresa, ambiti nei quali la Fondazione è stata pioniera sin dall’avvio delle prime attività nel Fondo Sturzo nel 2004. Il presidente della Fondazione, Salvatore Martinez, spiega: 巜È nostro desiderio fare del Parco del Mediterraneo un luogo nel quale “memoria e profezia” si sposino, in un’originale e creativa rappresentazione del Magistero sociale di Papa Francesco. Il contesto paesaggistico ambientale e culturale è unico; l’eredità morale e spirituale di don Sturzo, che insisteva sull’Europa Mediterranea come soluzione alla crisi del Continente, è attualissima: ci sono tutte le prerogative per arrivare al Giubileo del 2025 con un cantiere aperto al riscatto sistemico di tante povertà》.

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Maria Gabriella Leonardi

domenica 31 dicembre 2023

Il 2 gennaio ad Acireale ordinazione presbiteriale

 

ACIREALE (CT) Martedì 2 gennaio, alle ore 18, nella Basilica Cattedrale “Maria SS. Annunziata” di Acireale si terrà l'ordinazione presbiteriale del diacono don Mattia Scuto per l’imposizione delle mani e la preghiera di ordinazione del vescovo mons. Antonino Raspanti. Don Mattia è originario della Parrocchia  Basilica Cattedrale. Ha studiato presso lo Studio Teologico “San Paolo” di Catania e da luglio 2023 sta frequentando gli studi nella facoltà di “Filosofia Ecclesiastica” dell’Università di Navarra a Pamplona in Spagna. 𝐌𝐞𝐫𝐜𝐨𝐥𝐞𝐝ì 𝟑 alle 𝐨𝐫𝐞 𝟏𝟖:𝟑𝟎 don Mattia presiederà la prima messa in Cattedrale.

Maria Gabriella Leonardi

mercoledì 22 novembre 2023

Dalla grata alle sbarre, la suora che scrive ai detenuti

 

“Ho avuto modo di sperimentare come il Signore sostiene e protegge quando si è crocifissi dal senso di colpa, dal dolore o dalle difficoltà della vita. Infatti, se ci affidiamo a Dio senza chiuderci nel nostro dolore, possiamo davvero cambiare il nostro lamento e il nostro pianto in danza”. Queste parole sono state scritte da un ergastolano a una suora di clausura, suor Chiara Cristiana Scandura, che ogni due mesi invia lettere a tutte le carceri italiane.

Le missive sono state raccolte nel libro “Un raggio di sole oltre le grate”, editrice Velar, su richiesta di vari detenuti che così possono più agevolmente leggerle. Come spiega l’autrice, il libro nasce dal desiderio che il Signore mi ha messo in cuore di portare semplicemente un messaggio di amore, di fraterna vicinanza e di tenerezza al cuore di chi si sente solo, di chi nella vita ha sbagliato, come tutti del resto, e fatica a credere di essere comunque figlio amato di Dio, di essere comunque “amabile” . Lettere da chi ha scelto la clausura a chi è stato condannato alla restrizione. Suor Cristiana, classe 1969, nel 1989 è entrata nel monastero delle Clarisse di Biancavilla, alle pendici dell’Etna. La sua missione verso i detenuti è incastonata nella vita claustrale fatta di preghiera, lavoro, fraternità e accoglienza. Grazie alle sue lettere è entrata a contatto con tanti detenuti e detenute. Papa Francesco, 2 anni fa, le ha scritto per ringraziarla per questa sua testimonianza e incoraggiarla a proseguire quest’opera di misericordia. Qualche settimana fa, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha scritto a suor Cristiana esprimendole “Un grande apprezzamento per il suo impegno di così grande rilievo umano e sociale”. Il libro è stato tradotto in francese per essere distribuito anche nelle carceri francesi.

Maria Gabriella Leonardi

venerdì 27 ottobre 2023

Acireale, presentato il libro di monsignor Raspanti su Santa Caterina da Genova

 


“Bruciata dall’amore – La vita e le opere di Santa Caterina da Genova” è il titolo dell’ultimo libro del vescovo di Acireale, nonchè presidente della Conferenza episcopale siciliana, monsignor Antonino Raspanti, autore di oltre  50 pubblicazioni su temi teologici, filosofici e letterari. 

≪E’ un testo a cui ho lavorato per qualche anno - spiega il vescovo - . Si tratta di un corpus di scritti su Santa Caterina Fieschi da Genova, una donna vissuta tra il ‘400 e il ‘500 che vive un’esperienza di religiosità di contatto con Cristo stravolgente. Tant’è che in una parte di questo testo, il cosiddetto trattatello sul purgatorio, attraverso quello che vive lei descrive ciò che può vivere un’anima nel purgatorio. Ho preso questo corpo di scritti, in genovese, risalenti attorno al 1525-30 perchè volevo metterlo a disposizione di tutti, di quanti hanno interesse verso una donna mistica, di carità e di spiritualità. L’ho tradotto in italiano corrente; il testo non è semplicissimo, ho cercato di spiegare in termini teologico-filosofici alcune delle sue affermazioni o quello che vive≫.

Secondo l’autore, l’esperienza di vita della santa, la rigida educazione cristiana ricevuta, la perdita del padre, il matrimonio e la conversione che l’ha coinvolta insieme al marito sono un monito valido anche oggi. Santa Caterina insiste nella lotta all’amor proprio per giungere ad amare Dio nella testimonianza quotidiana, in particolare verso i poveri e i malati.

Caterina - aggiunge mons. Raspanti - si riallaccia alla tradizione francescana di San Bonaventura e di Jacopone da Todi dandole una forma decisamente innovativa quanto a lessico e unicità d’esperienza. Nella storia della spiritualità occidentale appare come un fiore di rara bellezza il cui profumo, a distanza di oltre cinque secoli, rimane inalterato≫. Curatore della prefazione, don Roberto Tarquini, sacerdote della diocesi di Terni, che ha scritto: La raccolta delle opere di Santa Caterina da Genova, che riproponiamo a quanti tra i lettori contemporanei sono attenti allo studio della spiritualità, costituisce un autentico tesoro letterario e mistico, scandalosamente accantonato da molti studiosi per tanti anni e ora da ricollocare nel vasto panorama agiografico della storia letteraria della religiosità d’Italia.

Il testo è stato presentato nel seminario vescovile di Acireale. Moderati dal giornalista Mario Agostino, sono intervenuti  mons. Giovanni Mammino, rettore del seminario, don Roberto Tarquini e don Gianpaolo Bonanno, direttore del centro Oasi di Aci Sant’Antonio.

MGL